Per mobilità elettrica si fa riferimento ai mezzi di trasporto che per funzionare non usano combustibili fossili, ma energia elettrica. Un tema che sta sempre più a cuore al nostro pianeta perché contribuisce alla riduzione dell’emissione di gas serra nell’aria e all’abbattimento dell’inquinamento atmosferico. Con la necessità di ridurre le emissioni di gas serra, i veicoli elettrici (EV) si stanno rapidamente affermando come l’opzione di trasporto del futuro. Hanno un impatto positivo sull’ambiente perché a differenza dei veicoli tradizionali a combustione interna, sono alimentati da batterie ricaricabili e non emettono gas di scarico nocivi.

Ci sono anche dei benefici economici perché molti Paesi garantiscono degli incentivi fiscali a chi acquista auto elettriche. Affinché la mobilità elettrica si affermi su larga scala, è opportuno aumentare, nelle città, il numero delle stazioni di ricarica. In Italia, ma anche nel resto d’Europa, è aumentato il numero di colonnine per ricaricare le auto e si sono anche ridotti di molto i tempi di ricarica.

Purtroppo, la gente è ancora restia ad acquistare questo tipo di veicoli, ma per ovviare a questo inconveniente, si sta pensando di sostituire le batterie agli ioni di litio con quelle al silicio, che possono far aumentare l’autonomia di un veicolo del 20% e ridurre a soli 20 minuti quella che ora sarebbe una ricarica di 60 minuti.  Secondo uno studio condotto da Rome Business School, la transizione verso la mobilità elettrica porterà vantaggi non solo ambientali ma anche dal punto di vista occupazionale. Nel 2030, in Italia il settore automobilistico conterà 296.800 posti di lavoro rispetto ai 280.000 del 2022, con una crescita del 6 per cento.

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